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Monitorare il territorio: prevenire è meglio che curare



Flashback. Un anno fa una frana, causata dalla saturazione d’acqua del terreno dovuta alle forti piogge cadute nell’arco di due mesi, si stacca da un pendio e spazza via una campata di un viadotto autostradale. Il tratto viario viene ripristinato dopo tre mesi. Avanti veloce, l’anno prossimo. Forti piogge cadono sulle alture che sovrastano un’autostrada ligure. Da 700 chilometri di quota le pennellate radar di un satellite inviano a terra dati altimetrici precisi al millimetro. L’applicazione che li raccoglie e li contestualizza su una mappa digitale inizia a segnalare movimenti anomali del suolo. Il software di intelligenza artificiale che senza stancarsi tiene sotto controllo quel tratto di territorio fa scattare l’allarme: frana in movimento. La Protezione Civile invia sul posto, una zona difficile da raggiungere, un drone dotato di un carico di sensori, tra cui lidar, telecamere, igrometri. Confermato, una frana da saturazione si sta muovendo, e potrebbe coinvolgere anche il primo strato di roccia. I piloni del viadotto dell’autostrada sono a rischio. Sul posto arriva, sempre via drone, un robottino cingolato in grado di arrampicarsi e esaminare, inserendo sonde nel terreno, il grado di penetrazione dell’acqua e l’eventuale presenza di scorrimenti. Un modello di simulazione, un digital twin, del territorio viene alimentato dei dati e produce diversi scenari. Il quadro è chiaro, ora la parola passa ai decisori: si chiude l’autostrada, si interviene cercando di porre un argine alla prossima valanga di fango? In entrambi i casi, nessuno sarà preso di sorpresa. Lo scenario del prossimo anno è il risultato dell’applicazione delle tecnologie e dei progetti, ma soprattutto del cambio di mentalità, oggetto della sessione su Monitoraggio e controllo del territorio, in programma martedì 24 alla Smart Week di Genova. Dopo una panoramica delle tendenze e delle soluzioni più avanzate, affidata a Stefano Gandolfi, Presidente della Federazione ASITA, che raccoglie tutti gli operatori del settore, si entrerà nel dettaglio dell’arsenale di strumenti che la governance del territorio ormai dispone e disporrà a brevissimo termine. Protagonisti i software, anche di AI, le piattaforme per la gestione dei controllori remoti, dai droni ai robot, e per la presentazione dei dati e delle informazioni in modo intuitivo e immediatamente “azionabile”, per esempio utilizzando la realtà aumentata. Ma soprattutto si insisterà sull’esigenza di integrazione dei diversi sistemi in una piattaforma in grado di migliorare la resilienza del territorio.


A proposito di integrazione: notte di una qualunque città italiana, anche in teorico coprifuoco. Inviati delle organizzazioni che gestiscono le estorsioni lancia una bomba incendiaria contro un’attività economica. Risultato, milioni di euro di merce in fumo. Rituale esame delle telecamere di sorveglianza, che però mostrano poco, solo ombre. I criminali avevano studiato la posizione e i campi di vista, e si sono mossi di conseguenza. Avanti veloce, tra un anno o due. Le telecamere di sorveglianza sono state aggiornate e ora sono tutte in alta risoluzione a colori grazie al collegamento in 5G che rende possibile coniugare qualità e tempo reale. Non solo, sempre grazie al 5G, tutte le telecamere e gli altri sensori, per esempio quelli dei semafori, sono collegate ad una centrale dove un software è in grado di integrare i diversi flussi video in modo da fornire una visione panoramica. I bombaroli tentano un’altra incursione. Il software che tiene sotto controllo la zona individua un veicolo in movimento , lo “tagga” e lo segue, quando passa ad un semaforo ne legge la targa. Il dato viene passato al database che segnala che si tratta di un’auto rubata. Parte l’allarme alla volante più vicina. Gli uomini del racket vengono intercettati prima di compiere il loro proposito. Non è fantascienza, ma la messa a terra delle tecnologie descritte nella sessione sulla sicurezza urbana della Smart Week, che in parte sono già state utilizzate per il progetto Prato Città Sicura dell’amministrazione della città toscana, presentato alla manifestazione. Sistemi simili sono previsti anche a Genova, con un aspetto ulteriore, come componente fondamentale della rigenerazione dei quartieri degradati. Un rione, una piazza, una strada sicura aiuta gli abitanti a decidere di restare e a farli rinascere. E un rione rinato e sicuro attira nuovi abitanti, diventa meta di visitatori. Non male per una tecnologia nata per difendere le banche dalla rapine.

Tutte le informazioni sulla Genova Smart Week sono disponibili online sul sito www.genovasmartweek.it.


Il nostro Studio cura per la manifestazione i contunri, segreteria scientifica e le media rdi settore.

Sarà possibile seguire tutte le conferenze delle cinque giornate, trasmesse su piattaforma Zoom da studi televisivi dedicati, registrandosi gratuitamente all’indirizzo www.genovasmartweek.it/partecipa.


 

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