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Un Podcast contro il logorio della vita moderna

Dal 2019 in Italia il podcast sta vivendo il suo momento di gloria, con 5 anni di ritardo rispetto a quel grande contenitore di sperimentazioni e innovazione che sono gli Stati Uniti, ma tant’è. A dimostrarlo ci vengono in aiuto i dati della Digital Audio Survey, l'indagine di Ipsos sulla fruizione di tutte le forme di ascolto digitale.

In poche righe analizzeremo i dati principali e cercheremo di spiegare le motivazioni dietro a questo quasi inaspettato successo.




Partiamo dal dato più evidente: in una porzione di popolazione compresa tra i 16 e i 60 sono 11,1 milioni quelli che nel 2022 hanno ascoltato un podcast, 1,8 milioni in più rispetto al 2021. Si tratta di un dato che sancisce il forte rapporto tra gli italiani e il mezzo in questione, probabilmente più forte di quello con i nostri partner a cui a volte dedichiamo difficilmente più di 35 minuti di attenzione, tanto è il tempo di ascolto medio per sessione giornaliera di un podcast in Italia.

Sorprende anche che il 71% abbia dichiarato di ricordare di aver ascoltato un messaggio pubblicitario in un podcast e che l’adv abbia innescato una reazione successiva tra la ricerca di informazioni e il passaparola. C’è anche una crescita significativa di chi dichiara di aver messo in atto un comportamento d’acquisto (15% vs. 11% del 2021), un dato di conversione che farebbe svenire Giorgio Mastrota, per fortuna sua, comodamente su uno dei suoi materassi in memory foam.


Qual è dunque il segreto dietro al successo del podcast? Alla base sia motivazioni endogene, tipiche del format, sia esogene, legate a un rinnovato bisogno da parte del pubblico di conoscenza e comprensione e di una disaffezione sempre più accentuata nei confronti di Facebook & Co.

Partiamo da quest'ultimo aspetto: dopo una decade di “social binging” in cui le piattaforme hanno apparecchiato sui nostri device la loro peggiore versione di sé stesse, siamo giunti al momento dell’amaro che spazzi via in un sorso fake news, hater, foodporner, “buongiornissimo kaffè” “signora i limoni”, meme con i gattini. Il podcast sembra dunque avere i giusti ingredienti per una nuova dieta. Un’isola di serenità e di cibo sano dove l’utente può concentrare l’attenzione unicamente sulla parola e i messaggi, soffermandosi a meditare all’ombra di una palma. Namasté!



Il tone of voice dei podcaster è quasi sempre disteso, pacato e l’utente vive la sensazione di un “ascolto intimo” in cui poter costruirsi un’idea e un’opinione del tutto personale. L’assenza di immagine poi, paradossalmente, riesce ad abbattere il senso di lontananza perché il confronto e l’attenzione è sui contenuti e non sul contenitore. Che il narratore sia vestito di paillettes o con una tuta di vinile, che indossi una parrucca o ancora un paio di Sergio Rossi è del tutto irrilevante. Il narratore è solo voce, a volte intima, a volte divulgativa: con il podcast c’è la reale sensazione che chi ci parla voglia condividere con noi un’esperienza, un racconto, una conoscenza.


Le motivazioni endogene del successo del podcast sono riconducibili essenzialmente al formato audio che permette di fruire dei contenuti e, al contempo, di continuare a fare altro come la spesa, lucidare l’argenteria, pareggiare la frangetta, correre sul tapis-roulant e tante altre diavolerie che noi “oziofobici” amiamo fare.


Anche le aziende si sono accorte della forza comunicativa del podcast, un format ideale per costruire lo storytelling, per condividere e raccontare i valori, la mission e l’impegno sociale di un’azienda. I principi ESG (Environmental, Social, and Governance) sono sempre di più al centro della vita e della comunicazione delle imprese e il formato podcast è in grado di calamitare l’attenzione di un pubblico attento a queste tematiche come conferma la Survey Ipsos: “Il profilo degli ascoltatori resta giovane e istruito, con tratti socio-culturalmente avanzati e connotazione da early adopter”.


In Studio Comelli abbiamo compreso le potenzialità del podcast e colto le opportunità che ne possono derivare. Oggi siamo in grado di progettare un’offerta ad hoc per le aziende: dal copy alla produzione fino alla pubblicazione e pianificazione della promozione digitale dei contenuti. A questo link trovi la brochure: https://t.ly/B7-I

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